venerdì 19 febbraio 2016

Di foto, pigrizia e paranoie

Sono molto severa con la donna che sono oggi, indulgente con quella che ero qualche anno fa.
No vabbeh, è solo che sto guardando tante foto in questi giorni.
Comincio dall'inizio. 
I miei genitori completavano per me e le mie sorelle degli album personali, e poi avevamo uno scatolone pieno di fotografie di tutta la famiglia. Quei libretti dalle copertine lucide e le pagine trasparenti che mettevi dentro le foto una di spalle all'altra. In quello scatolone c'erano tutti: nonni, genitori, parenti, amici, conoscenti, matrimoni in bianco e nero, gite a colori... E poi tutte le foto di noi figlie che non avevano avuto l'onore di essere incollate nell'album. Le fotografie avevano un gran valore, e un costo, sceglievamo solo le migliori.
Appena ragazzina ho avuto il permesso di fare da sola, ho cominciato a mettere insieme le mie foto: scattarle, farle stampare, incollarle, scrivere le didascalie a mano. Da studente, da fidanzata, da sposata e poi da mamma ho sempre continuato. 
Ecco, da mamma. Da mamma ho scattato tanto, scattato scattato e stampato poco. 
Ora la situazione è questa. Ogni nostro figlio ha un album personale. Fino alla seconda figlia le foto sono ancora di quelle stampate su carta fotografica. Dal terzo figlio in poi abbiamo solo libri fotografici.
E poi abbiamo gli album di famiglia. Fino al 2010. 
Ecco, da mamma sono indietro di 5 anni! Per pigrizia? Non solo dai, il fatto di avere centinaie di fotografie e sempre a disposizione su tutti gli aggeggi elettronici di casa non aiuta proprio per niente.
Ma uno dei miei propositi 2016 è: mettersi in pari con gli album! Quindi ho mandato in stampa il 2011 e ho appena finito di completare il 2012. Alè!
Le paranoie entrano in gioco quando vedi e sfogli e ti soffermi su ogni "vecchia" fotografia. Sentimenti contrastanti. I bambini piccoli piccoli e teneri mi mancano e mi mancheranno sempre. Vorrei conservare ogni bacio profumato e ogni sorriso spensierato. 
Io? Sono diversa e sempre la stessa alla fine, ho imparato tanto. Mi piacevo meno nella mia insicurezza, eppure ammiro quella che ero e quello che facevo, a volte più di quanto non faccia con la donna che sono adesso. L'entusiasmo con cui ho vissuto i primi anni da moglie o da mamma ad esempio, nonostante ora mi senta più a mio agio in questi ruoli, mi rende comunque orgogliosa e quindi va bene così. Va benissimo anzi.
Oggi: le foto al presente raccontano altro, non sono sempre cosciente di tutto quello che possano realmente rappresentare. Appariranno nitide in un futuro semplice come lo sono quelle del passato prossimo e ancora più quelle di un imperfetto piacevole da ricordare. 
Stamattina ho pregato così, davanti al mio caffè, al mio succo di pompelmo e alle mie due brioscine alla cannella appena cosparse di zucchero a velo: Signore Gesù ti prego, aiutami a ben contare i miei giorni, non sprecarli e a valorizzarli uno ad uno... chè da sola sono un (mezzo-) disastro.
#pinterestinspired
Tu e le tue fotografie a che punto siete? Ti auguro una buona giornata e buon finesettimana!