Lenta e timida scende la neve. Scelgo un
fiocchetto tra i tanti e lo seguo mentre si va a posare, si lascia ammirare orgoglioso. Il risplendere della luce tutta intorno ai monti, le fiammelle calde delle candele. È la luce giusta per
pensare. Hai versato l’acqua bollente nelle tazze. Ti preparo una fettina di
pane fresco.
Si, hai ragione, è una buona occasione. Dodici anni. È inverno, la città ci
sembrerà fantastica vista da dentro ai nostri cappotti, ci terremo stretti. No, non mi sento
in colpa. Saranno in ottime mani e circondati da un amore diverso, ma altrettanto
grande. No, non telefonerò ogni ora per chiedergli "state bene?".
È che li amo, li amiamo. Tutt’e quattro. Quanta fatica e quanta gioia. E lo so che ci ritroveremo lo stesso a parlare
di loro... così perché ci va di farlo, così perché fanno parte di noi, ogni volta che "guarda, questo sarebbe piaciuto anche a loro".
Forse sto imparando. Lo so, è merito anche
tuo, o forse soprattutto tuo.
Sto imparando a chiedere aiuto. A non sentirmi sconfitta. E se la realtà di un Dio d’amore pronto ad accogliermi è una consolazione per la mia anima, la tua presenza è una costante di cui non posso più fare a meno.
Sto imparando a chiedere aiuto. A non sentirmi sconfitta. E se la realtà di un Dio d’amore pronto ad accogliermi è una consolazione per la mia anima, la tua presenza è una costante di cui non posso più fare a meno.
Se stiri la camicia che ti serve, se mi
lasci riposare, se passi a prendere il pane per la cena, se organizziamo le nostre agende in modo da dividerci gli
impegni, se interpreti i miei pensieri, rispetti i miei silenzi, e mi prendi sul serio se dico di averne abbastanza, lo so che non è scontato.
Mi sento benedetta e so che Dio si serve di te per prendersi cura di me.
Mi sento benedetta e so che Dio si serve di te per prendersi cura di me.
Perché fare la mamma significa sacrificio,
impegno, dedizione. E non mi viene sempre spontaneo. Anzi, alcuni capricci e certi pesi frenano il mio
entusiasmo. Per non parlare di quei giorni che senza motivo apparente mi mostro dispiaciuta o demoralizzata.
Vero é che "i figli ti cambiano la vita!" ma la
responsabilità nostra di formare la loro è una verità ben più grande. Questa m'incoraggia e muove. E il fatto che possiamo affrontarla assieme, pregare,
incoraggiarci, cantare, beh, questo è un dono.
1 commento:
Ach du Liebe!
Herzlichst
yase
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