Eccomi, campionessa famigliare d'imbronciamento. Presente.
Si, quell'espressione imbronciata/arrabbiata/accigliata, resistente al fisico, al sole e pure alle battute, anche a distanza. Capace di rendersi davvero poco amabile. Eccomi.
Ora puoi immaginare il mio sorriso colpevole e consapevole, mentre quache mattina fa preparavo il caffè e leggevo queste parole sul calendario! ... sorriso simile a quello furbo dei miei figli che dopo un "è l'ultimo biscotto!!", ne arraffano con la mano ancora due, anzi tre!
Geremia 3:12, la Bibbia |
"Va bene, Signore, è per me.
Vuoi farmi notare che ci metto un'eternità a rilassare la mia espressione accigliata.
Vuoi senza dubbio aggiungere che a differenza di quanto io immagini,
tu sei sempre pronto ad accogliermi senza sguardi severi, certo tu sei misericordioso.
Cosa? Non mi piace che mia figlia mi chieda:
cos'hai oggi mamma? No, infatti.
E vuoi ricordarmi che non ha senso sprecare giornate col broncio.
Tu lo sai però che certi pesi mi sembrano macigni,
e che ho bisogno del tuo aiuto.
Quindi ricordamelo ogni volta, al momento giusto.
Ah, hai un senso dell'umorismo e un tempismo pazzeschi!"
Potrei aggiungere che la maggior parte delle volte ho solo bisogno di tempo, del mio tempo, di spazio. Potrei elencare diverse valide argomentazioni. Ma la misericordia non c'entra nulla con l'orgoglio, e non posso aggiungere nulla. Se non che avere un marito che mi ama e il cui broncio è praticamente insesistente aiuta molto in effetti.
Ora sono curiosa. Tu? Di che broncio sei?
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