mercoledì 10 gennaio 2018

nella gioia e nel dolore

Sono una moglie e madre felice per la grazia di Dio e l'amore di mio marito. Amo tutto quello che il matrimonio e la maternità mi hanno donato. 
Una vita, una sfida continua. 
Sacrifici certo, momenti felici, tanti.
E poi un giorno il dolore.

Il dolore più grande mai provato prima, il dolore che ti spezza.
Il cui silenzio è il rumore più assordante mai ascoltato prima.
Abbiamo perso una vita. Era qui, a un battito di cuore, a un respiro di gioia. 
Una nuova luce, avevo immaginato il tempo scandito da un susseguirsi di settimane e traguardi.
E poi il buio.

Mi mancano i pensieri, o meglio sono monotematici, all'esterno forse monotoni. 
Ho dietro di me un anno da dimenticare, si dice così. Ma non lo dimenticherò mai, questa è la verità. 
E se penso al cambio calendario non riesco a pianificare, a immaginare.
Le mie parole non erano pronte, non che lo siano ora.
Eppure questo anno è importante per la nostra famiglia: presto un nuovo inizio in una nuova città, una nuova chiesa, nuove scuole, nuove relazioni da costruire.

Ma sono ferma.
Pensa a quello che hai, non a quello che non hai, mi dicono. 
Quello che non ho è la forza di amare nonostante il dolore e il coraggio di vivere nonostante la debolezza.
Sii forte e coraggiosa, sono con te ovunque vai, mi dice Dio. Queste parole sono le uniche a cui mi stringo e con cui affronto i miei giorni.

Voglio farvi ascoltare una canzone. Piango quasi ogni volta che la ascolto. L'abbiamo cantata una domenica in chiesa. Il predicatore ha pregato e ci ha chiesto di farlo assieme a lui con le mani aperte davanti a noi, come ad accogliere l'amore di Dio. 
Ho affidato a Dio il mio cuore quella mattina, il mio cuore rotto, a pezzi, strappato, e ho sentito le sue carezze, le sue fasce avvolgermi le ferite.

Kari Jobe- Be Still My Soul (In You I Rest)
(qui potete trovare una traduzione in italiano)


Quindi ecco il mio augurio per tutti voi, per me e la mia famiglia, all'inizio di questo nuovo anno. 
Qualunque cosa stiate vivendo, che siate nella gioia o nel dolore, confidate sempre nel Signore.

Solo in Dio trova riposo l'anima mia;
da lui proviene la mia salvezza.
Lui solo è la mia rocca e la mia salvezza,
il mio alto rifugio; io non potrò vacillare.
Anima mia, trova riposo in Dio solo,
poiché da lui proviene la mia speranza.
Egli solo è la mia rocca e la mia salvezza;
egli è il mio rifugio; io non potrò vacillare.
Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
la mia forte rocca e il mio rifugio sono in Dio.
Confida in lui in ogni tempo,
apri il tuo cuore in sua presenza;
Dio è il nostro rifugio.


(La Bibbia, dal Salmo 62)

Con affetto,
Angela


3 commenti:

yase ha detto...

In Seinen Händen ist unser Schmerz am richtigen Ort. Es tut nicht weniger weh. Es wird nie wieder, wie es war.
Das darf es, das ist richtig so.
In Seiner Hand seid ihr, du, dein Mann, deine Kinder. In Seiner Hand ist das ungelebte Leben.
Alles in seinen Händen geborgen.
Herzlichst
yase

flowerlena ha detto...

Torno dopo grande latitanza sul web e ad accogliermi questo tuo post...un po' enigmatico, ma leggo tra le righe, e mi si stringe il cuore. Un'amicizia nata per caso sulla rete ed un messaggio freddo di computer ma con il quale spero di riuscire a mandarti un abbraccio, una stretta di mano, e un sussurro: "coraggio...."
Lena

Angela ha detto...

Cara Lena, ti ho pensata e vi ho spesso immaginati tutti presi da tante belle attività. Mi fa piacere risentirti.
Purtroppo questo è stato il mio anno appena passato, e queste sono le parole che sono riuscita a trovare dopo mesi di sofferenza. Questo fa ora parte della mia vita e non sarei potuta andare avanti senza raccontarlo.
Mi arriva il tuo abbraccio e ricambio con affetto, sperando di farlo un giorno di persona.
Angela