martedì 10 aprile 2018

Saremmo in otto


Con le brachette alzate ci si bagna meglio.
Domenica pomeriggio abbiamo pedalato verso il lago. Pedalato. Non succedeva dal 2006, quando abitavamo a Locarno e Iris era nel mio pancione.
Li vedevo giocare (e litigare) tutti e quattro.
Ho pensato che uno/a in più sarebbe stato/a lì con noi, probabilmente seduto/a su una copertina e i suoi fratelli gli avrebbero portato le margheritine, l'avrebbero portato/a a vedere le paperelle.
E ho pregato il Signore di darmi la sua pace, di ricordarmi che Lui vede più lontano di me. Abbiamo appeso un paio di foto in salotto, anche il disegno a matita di un pancione da cui s'intravede un piccolo bebè, proprio accanto alle fotografie di Iris, Norah, Levy e Gemma. Per ricordarci sempre che abbiamo qualcuno/a lassù.
Gemma mi ha detto che se fosse nato/a saremmo otto nella nostra famiglia.
Il congiuntivo l'ho sistemato io, Mozart il gatto rientra sempre nel conteggio e quindi sì, saremmo in otto.





sabato 7 aprile 2018

Primavera finalmente

Son due sere che doccia, pigiama, mezz'ora di film, letto e un minuto dopo la buonanotte ecco il silenzio: i bambini sono crollati. È perché hanno trascorso la maggior parte del tempo a giocare fuori. Stanno facendo nuove amicizie, stiamo scoprendo la nostra nuova città. 
Un po' più rilassati, con tre soli scatoloni ancora da svuotare, un allarme stanchezza infinita rientrato e un paio di lezioni (anzi tre) da conservare dopo queste settimane di trambusto famigliare.
Primo: riciclare, regalare, imparare a buttar via più di quanto già non facciamo, ché vivere più leggeri alleggerisce la mente.
Secondo: la luce del mattino a mobili smontati e aspirapolvere spenta è crudele, ti dice la verità e ti mostra il lavoro da fare. Non ho potuto fare a meno di pensare che la mia vita subisce lo stesso effetto alla luce della Parola di Dio. Non posso mentire a Lui, ma sono grata perché mi accetta anche così, un pochino polverosa.
Terzo: i bambini hanno una forza, una spontaneità e un coraggio da fare invidia. Una nuova maestra, una nuova classe, un nuovo quartiere e nuove abitudini, se ne prende atto e si vive. Sincerità e naturalezza migliorerebbero molte relazioni tra noi adulti, mi sa.
Cari lettori, vi lascio con alcune foto piene di sole... la primavera sta portando anche voi all'aria aperta?
Vi auguro un buon fine settimana,
Angela