Una serata. Solo donne. Macchine da cucire, ritagli di stoffe, glarner tüechli, aghi, odore di plastica gommata, fantasie, cotoni, fili colorati...
Una di quelle serate che esco di casa con la sensazione di dimenticare qualcosa o qualcuno.
Quella sensazione che si fa piccola piccola man mano che pedalando mi allontano da casa, fino a svanire del tutto.
Quelle serate semplici, importanti, allegre, solo per me.
Lo dico subito, non ho mai usato una macchina da cucire in vita mia. Ho sempre suonato il pianoforte, amo cucinare, scrivo, fotografo, monto e sposto mobili, da qualche anno riesco a non far morire le mie piante... non ho mai cucito. Si, certo, ho rammendato biancheria facile facile, agganciato bottoni, perfino accorciato tende con il sistema Ikea del nastro adesivo e il ferro da stiro. Niente di più.
E sono l'unica qui. Perché non c'è svizzero/a che non sappia usare la macchina per cucire. Mio marito, per dire, la sa usare, le mie figlie maggiori sanno già usare gli aghi, i ferri per la maglia, il ferro per l'uncinetto e presto sapranno usare anche loro la macchina per cucire. Imparano a scuola.
Che invidia! Che bello!
Sono circondata da gente che sa cucire.
Tipo che se i miei figli indossano un capo che ha tutta l'aria del fatto a mano e qualcuno mi chiede se l'ho fatto io... ehm, no, l'ho comprato. Ah, bello però! Grazie :(
Ora diciamolo, avranno pure giocato il loro ruolo importante le doti sartoriali tramandatemi dalle nonne, la mamma e le zie italiane, saranno anche state bravissime le organizzatrici a spiegarmi i vari passaggi, e lo riconosco non ho tracciato delle righe proprio ben diritte, sono anche stata l'ultima a finire... ma WOW!
Ho realizzato il mio primo lavoro con una macchina per cucire e mi piace tantissimo.
Il mio bell'astuccio fatto davvero a mano, da me, mi rende orgogliosa. Sempre affascinante potersi avvicinare a qualcosa di nuovo e imparare.
A metà serata un pezzo di torta, del caffè, del the caldo (viste le temperature non troppo estive di questi giorni) e un pensiero.
Immaginiamo due borsette. In una riponiamo le cose brutte, i cattivi pensieri. Nell'altra le cose belle, i buoni propositi. Proviamo a farlo la sera, prima di andare a dormire.
Alleggeriti da pesi scomodi e ispirati a nuovi intenti.
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