mercoledì 12 agosto 2015

Caffè, conchiglie e primi giorni di scuola


Mentre sorseggio il mio caffè. Mentre la piccola si aggira per casa meravigliandosi dell’insolito silenzio. E le conchiglie raccolte col secchiello si rincorrono. Mentre penso, sorrido e mi emoziono un pochino. Quarta elementare, seconda elementare, primo anno d’asilo. Stiamo diventando grandi. Insieme.

Una settimana importante questa, come tutti gli inizi. Perché il tempo passa, e non lo ha mai fatto tanto rapidamente. Da quando sono diventata mamma. Proprio mentre provo a godermelo e a sfruttarlo più che posso. E mi ricorderò di questo tempo. Non posso ignorare quanto importante esso sia per me e per loro. E quindi devo viverlo, e allora passerà più in fretta.

Certo, un giorno speri che i tuoi figli crescano subito e l’altro che non crescano mai. Perché è impegnativo occuparsene, perché sono bellissimi.  E non è la fatica che ti viene in mente ripensando ai giorni passati. Che sia il giorno del parto, che sia il pomeriggio di ieri. 
Non ricordo praticamente mai la fatica di allattare, per esempio. Mi ricordo invece di quelle smorfiette che anche alle due di notte riuscivano a sciogliermi d'amore. 
Non mi piace gloriarmi delle centinaia di pannolini che ho dovuto cambiare a qualsiasi ora del giorno, ma di tutti i versi degli animali e delle canzoncine che riuscivamo a insegnargli in quei pochi minuti. Non ricordo sicuramente i pavimenti sporchi ma le le loro belle guanciotte rosse di pomodoro. Non importa quanto ho dovuto insistere per fargli ripetere le tabelline, sono orgogliosa di ogni risposta esatta. Non mi vengono in mente i litigi e i capricci riguardando una foto qualsiasi delle vacanze, ma quanto fosse emozionante osservarli e scoprirli entusiasti di conoscere nuovi posti.

E certo, ricordo e vivo ancora il dolore, la fatica, la necessaria pazienza dovute a questa variopinta esperienza che è fare la mamma. Eppure finché alla fine della giornata potrò considerare non sprecato il tempo passato con i miei bambini, bene… allora mi dirò, mi ripeterò, mi urlerò (se necessario) di non fermarmi. Di amarli di nuovo domani, come li ho amati al primo sguardo dopo la loro nascita. Di rinnovare il mio impegno. Di costruire ricordi che facciano sorridere.

Sono partita, tornata, ho disfatto i bagagli e ho ricominciato una quotidianità che mi accompagnerà nei prossimi mesi. Fa paura talvolta la quotidianità. Ha il potere di mettermi in imbarazzo.

Dovrò mostrarmi sfacciata. Audace. Spavalda. Ecco, con un pizzico di presunzione
O prepotenza.




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