Questo è il punto. Anche in questi giorni, anche dopo il terremoto.
Avrei voluto scrivere parole di solidarietà, qualcuna di rabbia.
Avrei potuto parlare di politica, cultura, famiglia. Parole di dolore, in ogni caso.
Poi ho vissuto il mio weekend. Un weekend sereno mentre nella testa scorrevano le immagini viste al tg e le parole mi mancavano. Mentre mi auguro sempre che a tutte le parole ascoltate e lette seguano i fatti, da parte di chi può e di chi deve.
Io non ne ho ancora, neanche a sforzarmi.
Le uniche parole che risuonano come musica nei miei pensieri sono quelle di Dio.
E le voglio scrivere tutte, anche correndo il rischio di fare alzare tanti sguardi annoiati.
Perché altre parole di speranza non ci sono.
"Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza."
"Confidate per sempre nel Signore perché il Signore è la roccia dei secoli."
"Tornate a me e io tornerò a voi, dice il Signore."
"Gente, considerate la parola del Signore!"
"Questo mi è di conforto nell'afflizione, che la tua parola mi fa vivere."
"In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Signore, mi fai abitare al sicuro."
"Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò?"
"Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la
persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada?"
"Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte,
io non temerei alcun male,
perché tu sei con me."
"Grande pace hanno quelli che amano la tua legge e non c'è nulla che possa farli cadere."
Per me queste sono parole di vita, salvezza, pace e conforto.
Prego che lo siano per chiunque stia soffrendo.
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