lunedì 28 novembre 2016

Le nostre ghirlande - Christmas 2016

Le nostre ghirlande sono nate in una serata di fine novembre 
-tipo quella che vi ho descritta qui-
 tra aghi di pino, bacche rosse, odore di colla a caldo,
 interrotte solo da qualche chicchiera e una tazza di caffè.


Abbiamo utilizzato:
una corona di paglia, del fil di ferro, rametti freschi di circa 10-15 cm, nastri e vari elementi decorativi.

Un paio per noi, una per la nonna, un paio per le zie.
 Eccole (quasi tutte) qui di seguito.







Da qualche anno le ghirlande sono senza dubbio tra le mie decorazioni preferite, spero di avervi fatto venire un po' voglia di realizzarne una.
E ora che le ghirlande sono pronte passo alla prossima voce della lista di cose da fare prima delle vacanze natalizie... solo non riesco a spiegarmi come mai nel momento in cui elimino una voce me ne viene in mente una nuova. 


Mi è piaciuta a tal proposito la predicazione di ieri in chiesa: fermiamoci e riflettiamo sul grande amore con cui Dio ci ha amati. Ecco, il Re viene!
(La Bibbia, Zaccaria 9:9)
 In fondo è questo il periodo dell'avvento.


giovedì 17 novembre 2016

Parliamo apertamente di Gesù!


Giorni buoni, giorni meno buoni, la quotidianità ne è piena, la vita è fatta cosi.
Il mio verso del giorno è questo: Beato l'uomo che ripone la sua fiducia nel Signore (Salmo 40: 4).
Perfetto per questa giornata, tra l'altro perché dopo pranzo io e altre mamme ci incontreremo qui a casa e pregheremo per i nostri figli (Moms in prayer in Svizzera, Mamme in preghiera in Italia). Pregare mi aiuta, l'ho già scritto più volte qui sul blog, ormai lo sapete. Leggere che per questo sono beata, perché ho fiducia in Dio, oltre a aiutarmi mi inorgoglisce.
Ero un po' indecisa se scrivere questi pochi pensieri stamattina e condividerli, ma poi mi è venuto in mente un altro verso che ho letto nei giorni scorsi sul calendario: Nessuno però parlava di lui (Gesù) apertamente, per paura dei Giudei (Giovanni 7:13, Gesù alla festa delle Capanne).
Quando l'ho letto mi ha fatto venire subito in mente la fede di tanti cristiani perseguitati che continuano a essere fedeli. Grazie a Dio per la loro fede.

E subito dopo mi ha fatto pensare che spesso non parliamo apertamente di Gesù, proprio come alla festa delle Capanne. Per paura di cosa poi? Di qualche mi piace in meno su facebook? Di qualche cuore in meno su instagram? Dell'indifferenza?
Allora mi sono detta che si, avrei proprio dovuto scriverli questi pensieri.

giovedì 10 novembre 2016

Nuovo futuro - Nationaler Zukunftstag

Oggi in Svizzera si è svolta la giornata nazionale del futuro.
Riporto direttamente dal sito www.nuovofuturo.ch la spiegazione in breve di questo progetto:
"Nuovo futuro aiuta le ragazze e i ragazzi chiamati a compiere scelte importanti per il loro futuro. Le prospettive diverse consentono loro di avvicinarsi a professioni e scelte di vita che esulano da quelle tradizionali e"di vivere esperienze importanti che contribuiscono ad ampliare il loro orizzonte. Il questo modo, i giovani possono decidere con coraggio e autostima del loro futuro senza conformarsi a ruoli stereotipati.
Nuovo futuro – un progetto di cooperazione tra scuola, mondo del lavoro e genitori - incoraggia così la parità tra uomo e donna nella scelta della professione e nella pianificazione di vita.Nuovo futuro è stato lanciato come Giornata nazionale delle ragazze nel 2001 ... questa iniziativa ha riscosso un grande successo: più di mezzo milione di ragazze, ragazzi e importanti aziende vi hanno preso parte."
Insomma oggi i ragazzi della 5* e 6* classe elementare hanno potuto osservare da vicino i vari mestieri e vedere in cosa consistono realmente.
Non è la prima volta che la nostra Iris si avvicina al mondo dei grandi, lavorativamente parlando. Più di una volta è andata in ufficio con papà, una volta anche con la zia e oggi, perfettamente in linea con la prospettiva di uscire fuori da certi ruoli stereotipati, ha trascorso la sua giornata con il nonno, che per lavoro ristruttura, costruisce, intonaca, ...

Mi ha mandato un video in pausa pranzo con il cellulare del nonno, in cui mi spiegava che non era come lo aveva immaginato ma che le stava piacendo. Vederla alle prese con cavi e spatoline mi ha ricordato quando io al suo posto tiravo fili elettrici o scoprivo cos'era la lana di vetro, proprio "lavorando" vicino a suo nonno, il mio papà. E' tornata stanca e impolverata. 

Mi ha mostrato le foto che aveva scattate e sorseggiando una cioccolata calda mi ha letto le risposte all'intervista fatta al nonno con le domande che la maestra le aveva fatto preparare ieri. Le dispiaceva non essere riuscita a tradurre una parola in particolare dal tedesco in italiano. Poi ha voluto fare un bagno caldo.

Questa cosa qui, che alcuni termini le manchino in italiano, mi fa semplicemente tenerezza ma mi riempie di gioia allo stesso tempo. Perché imparare due lingue, per lei come per i suoi fratelli, è scoprire due culture, conoscere due Paesi e esserne arricchiti.

Una giornata eccitante per Iris, e anche un po' per tutta la famiglia.

mercoledì 9 novembre 2016

Parole che brillano


Questa è Gemma durante uno dei suoi rarissimi riposini pomeridiani. 
La guardo e la riguardo. Ha ancora un visino piccolo, tanto delicato, morbido, profumato.
Quasi quasi potrei credere a quelle belle frasi di mamme e papà convinti di riuscire a trovare la forza di superare qualsiasi cosa solo guardando i propri figli, convinti che basterà guardarli ogni volta dormire, che basterà un sorriso, che basterà vederli correre spensierati, che basterà un piccolo gesto a dimenticare la fatica e le frustrazioni. 
Eppure io non sono così. Ci sono giorni in cui proprio loro, i miei figli amatissimi, le forze me le tolgono. Ci sono sere che non andrei neanche a dargli la buonanotte. Ci sono pomeriggi che i continui capricci non mi fanno ultimare un bel niente. Ci sono litigi che non sopporto. Ci sono risposte che non gradisco. Ci sono opinioni che vorrei mettergli in testa e devo attendere, o idee che vorrei non gli venissero e con cui devo fare i conti.
Non basta uno sguardo. 
Belle risate mi rassicurano, si, piccole o grandi gioie illuminano i momenti bui, belle parole brillano come stelline e addolciscono come miele. 
Quel "ti voglio tanto bene", un "sei la mia mammina", quel "voglio stare io vicino a te" o quel saperci proprio fare della mia Gemma preziosa che quando le dico "ti do un bacio", risponde "no, tanti!"
Ma solo cominciare a parlarne respirando piano riesce a tranquillizzarmi, pregare riesce a calmarmi, nella mia fede trovo la forza. E dal cuore rinascono gli sguardi.