mercoledì 29 marzo 2017

Se non ho amore non sono nulla

Faccio fatica a reagire di fronte a un torto, o presunto tale. Piuttosto taglio netto, tiro dritto, chiudo. Da moglie ho lasciato intere giornate, per esempio, a morire nel silenzio. Soprattutto nei primi anni di matrimonio. Credevo di trovare nel mio silenzio la mia vittoria, che ne so. Sono migliorata, grazie all'amore di mio marito per me e al mio per lui. 
Da mamma, da quando sono mamma di bambini che ragionano, decidono, rispondono e agiscono, le cose si sono complicate. Già accettare che i miei bambini possano deludermi è stata una sorpresa, lo è stato maggiormente accettare che il mio lavoro di educatrice possa fallire e quindi deludere me per prima. 
L'ho fatto. In passato ho risposto col silenzio anche ai miei figli. Povera la maggiore di loro che suo malgrado si trova a fare da cavia a tutte le mie prime volte. Mi sforzo, sto imparando. E i sensi di colpa sono spesso dei macigni. Insopportabili. Se non fosse per la certezza della fedeltà, della giustizia e dell'amore di Dio per me (1 Giovanni 1:9).
Mi chiedo: può una mamma avercela tanto con i propri figli? in quali limiti deve lasciare il suo orgoglio? smette di essere una buona madre quando punisce? e i suoi figli l'ameranno meno? basta una chiacchierata? si risolve tutto con un abbraccio? o contano i sentimenti, gli atteggiamenti?
Troppe domande e una sola risposta: l'amore
L'amore circonda tutti i momenti belli di una famiglia e l'amore deve restare dopo quelli difficili. Sono sicura che i miei bambini quando meno se lo meritano ne hanno maggiormente bisogno. Di tutto il mio amore.
Se non ho amore non sono nulla.


1 Corinzi 13
1 Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. 2 Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. 3 Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.
4 L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, 5 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, 6 non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; 7 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.
8 L'amore non verrà mai meno. Le profezie verranno abolite; le lingue cesseranno; e la conoscenza verrà abolita; 9 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; 10 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. 11 Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino. 12 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto.
13 Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore.

venerdì 24 marzo 2017

Crostata morbida alle fragole!

No, non sfamo i miei figli a panna e cioccolato, non preparo dolci tutto il giorno.
Se mi seguite su instagram forse ne avete il sospetto, lo so dai.
Sappiatelo, compro peperoni e zucchine, broccoli e fagiolini e ne preparo pure in continuazione. Ma ecco, mentre una crostata o un pane al cioccolato sono estremamente fotogenici, la parmigiana di melanzane grigliate, le zucchine ripiene di cous cous, o l'insalata di broccoli e patate, non riesco ancora a fotografarli senza farli sembrare un mappazzone (MasterChef insegna).
E dirò di più, sono sempre stata convinta di non essere mica tanto brava con i dessert.



In ogni caso è primavera, è ora di mangiare tanta buona frutta fresca e di preparare tante buone crostate. State cercando un dolce da preparare nel fine settimana? Eccolo.
Io ho inaugurato la stagione con questa crostata morbida alle fragole, che sono decisamente il mio frutto preferito. E' facilissima!



Per prepararla occorrono:
Spalmate la crema pasticcera sulla base, subito sopra la panna montata e di seguito usate la vostra fantasia per sistemare le fragole.


Alla prossima ricetta! E chissà che non impari a fotografare carote e cavolfiori ;)



lunedì 20 marzo 2017

Panini per hamburger fatti in casa


Quando i bambini tornano da scuola e dall'asilo per prima cosa si informano: cosa si mangia? Almeno un ciao mamma, grazie.
A volte è un ah ok, altre volte un wow, yeah! A volte alzano i coperchi delle pentole e sbirciano, altre volte entrano già con una risposta certa perché la nostra cucina dà sulla stradina laterale che percorrono per entrare in casa e gli odori dalla finestra non mentono. Questi me li chiedevano da venerdì e oggi glieli ho preparati a sorpresa. Questi sono quelli che rimpiangono quando per sbaglio ci ritroviamo a mangiare hamburger fuori casa. Son soddisfazioni, diciamo.

La ricetta dei miei panini per hamburger:



La carne macinata la condisco con poco sale e poche spezie. Nient'altro.
Faccio le polpette e poi le schiaccio. Un paio di minuti per lato in padella e la carne è pronta.
Peperoni, insalata, pomodori, ogni membro della famiglia aggiunge quello che vuole.
Buon appetito a tutti!
🌸 Angela


domenica 19 marzo 2017

Aspettando la primavera




Condivido con voi alcune immagini della settimana appena trascorsa,
l'ultima d'inverno.
Aspettando la primavera il cielo è stato blu e le passeggiate piacevoli, 
con il sole il creato si mostra splendido e magnifico.
Come dice il Salmo 111 al verso 2
"Grandi sono le opere del Signore e contemplate da chi le ama".

venerdì 10 marzo 2017

La buona abitudine di rifare il lettino

Al mattino, le nostre figlie maggiori sanno che prima di scendere a fare colazione, dopo essersi preparate per la scuola, hanno il compito di piegare il loro pigiama, sistemarlo sotto il cuscino e rifare il proprio letto. Scuotono e sistemano il piumino lungo tutta la lunghezza del materasso oppure lo piegano a metà, un lavoro che richiede davvero pochi secondi. Alla sera hanno il compito di controllare i propri vestiti: se sono sporchi vanno nella cesta del bucato, se sono puliti vanno appesi all'attaccapanni per indossarli il giorno dopo, se sono puliti ma desiderano riutilizzarli più avanti vanno piegati e riposti nell'armadio.
Mentre sono a scuola io entro nella loro stanza, apro la finestra, rassetto qui e là senza troppo impegno. Per le grandi pulizie invece (riordinare l'armadio, le scrivanie, spolverare, pulire le finestre...) ci diamo appuntamento e facciamo tutto insieme. Stanno imparando che osservare queste semplici regole gli permette di avere una stanza più o meno in ordine e gli dà la possibilità di fare anche una bella figura con le amichette. Stanno imparando appunto. Nonostante conoscano "le regole", certo non mancano le eccezioni. 
Lo sappiamo noi genitori che l'educazione è fatta di esempi e frasi ripetute decine di volte, quindi insisto e ogni volta che ho rifatto i letti al posto loro gliel'ho fatto notare. Poi però ho pensato che dovessero imparare cosa significasse tornare a casa e trovare i letti disfatti, quindi le spedivo a svolgere il compito. Confesso di essermi arrabbiata più di una volta per il disordine nella stanza delle mie figlie e altresì commossa per le loro buone intenzioni.
La settimana scorsa mi è capitato di vedere l'intera faccenda da un'altra prospettiva. E' successo nel riprendere tra le mani un libro che ho letto due o tre volte e che avevo bisogno di rileggere. Si tratta di "La donna che non esiste", un libro di Maria Teresa Standridge-De Giustina (vi ho già parlato di lei in questo post). Eccone un estratto:
... come faccio a capire quali sono le mie buone opere? È una buona domanda. Io l'ho risolta, come sempre, prendendo la via più semplice e meno complicata. La mattina, quando prego, chiedo al Signore di aiutarmi a fare le buone opere che Lui ha preparate per me, e non quelle di mio marito, o dei miei figli o della vicina. (Per esempio, se mio figlio ha avuto l'ordine di farsi il letto prima di andare a scuola e poi, invece, è andato a scuola senza farlo, non glielo faccio io. Quella è la"sua" buona opera. Non è la mia. Quando tornerà da scuola se la troverà ancora li ad aspettarlo. Fargli il letto vorrebbe dire viziarlo e Dio prepara per me delle opere buone, non delle opere che fanno del male!)
Leggendo questo passaggio ho avuto la conferma di essere nella direzione giusta. Forse la mia motivazione era meno nobile di quella suggerita dall'autrice del libro, ma pur sempre corretta e questo sarà un bene sia per me, da mamma, che per le mie bambine, da figlie.
Non è un obbligo: rifare il lettino è la loro occasione di fare una buona opera. Mentre io posso dedicarmi alle mie.

E comunque entrare nella cameretta e trovare Lillifee che dorme in un lettino rifatto, non ha prezzo.








venerdì 3 marzo 2017

capricci: come affrontarli? 3 consigli

La nostra Gemma ha 3 anni e da qualche mese siamo nel bel mezzo della fase NO.
E se da una parte siamo molto orgogliosi di come lei riesca a seguire i ritmi di famiglia semplicemente imitando i suoi fratelli, d'altra parte capiamo che debba comunque testare il proprio carattere e il nostro.




Non mi voglio mettere la giacca, non mi voglio mettere le scarpe.

Non voglio finire di mangiare. Non voglio questa forchetta, non volevo questo bicchiere.
Non voglio togliermi i vestiti, non voglio mettermi il pigiama.
Non voglio colorare.
Non voglio seguirvi, voglio passeggiare per conto mio.
Ho reso l'idea?
Quindi di seguito 3 rimedi pratici, ché bisogna pur superarla (bene) questa fase.
  • Canta che ti passa!
    La musica mi ha salvata e mi salva spesso. Un bel sottofondo musicale distrae, concilia il gioco, ispira storie, improvvisa balli di gruppo, e salva viaggi di centinaia di chilometri.
    Un esempio: quando Gemma è nel suo letto, disperata perché è stata "costretta" a mettersi il pigiama, nient'altro la consola come la proposta di ascoltare 3, 4 canzoncine a sua scelta. E sentirla cantare con la sua vocina dolce mi scioglie.
  • Inventati sempre qualcosa!
    Nella pigrizia proliferano i capricci. Ok, forse non diventerà il più famoso dei proverbi, ma so bene che facendo questo e quell'altro non c'è molto spazio per le irragionevolezze e (cosa di non poco conto) si arriva sufficientemente stanchi all'ora della nanna. Vale tutto: preparare i biscotti, stendere il bucato, leggere, colorare, passeggiare, andare al parco, fare una gita...
    Un esempio: quando Gemma si annoia comincia a fare un elenco lamentoso che va dalla disperazione della solitudine alla fame compulsiva portandosi dietro un disordine ingiustificato cui puntualmente non vuole rimediare. A quel punto devo inventarmi qualcosa. E vedere le sue manine impegnate e capaci mi inorgoglisce.
  • Resisti e insisti!
    Inutile girarci attorno, è una gara a chi ha la testa più dura. E non vincerai, piccola bellissima treenne dagli occhi blu. All'ennesimo invito per mettersi le scarpe, all'ennesima richiesta di raccogliere i giochi dal pavimento, all'ennesimo consiglio di togliersi dalla strada con la biciclettina, insisti! Spiegando, strappando sorrisi, improvvisando, ma resisti e insisti!
    Un esempio: ora di cena, Gemma è rimasta seduta dopo che tutti hanno sparecchiato le loro cose perché non ha intenzione di finire la sua porzione di frittata alle zucchine. Guerra aperta, tra vocine e promesse, aeroplanini e applausi, ma pur sempre guerra. Ci siamo dati il cambio col papà sul fronte resistenza e alla fine abbiamo vinto, concedendo in premio un pezzo di dolce appena sfornato. E il suo sorriso basta a premiare noi.
Se non funziona? 
Unica premessa e unico rimedio: fai tutto con amore! Succede che non funzioni nulla e che dobbiamo imparare a incassare il colpo. Succede anche di non riuscire a applicare nessuno di questi consigli.
Allora ricordiamocelo di nuovo: tutto con amore, anche al prossimo tentativo.