domenica 30 ottobre 2016

Il cambio ora a casa mia

Hai presente quel link che girava su facebook?
Lancette indietro di un'ora: chi non ha figli dorme di più, per chi ha figli invece non cambia niente.
Ecco, non cambia niente proprio per niente. E' peggio, altro che uguale.
Capitasse di lunedì, tra scuola e lavoro, lo shock sarebbe minimo. Ma domenica, cioè la domenica uno si aspetta un programma diverso.
E allora alla fine com'è andata?
La piccola di casa si è svegliata alle 5:56. Lei pensava fossero quasi le sette certo, invece erano le sei. Le sorelle maggiori si sono alzate alle 6:20, alle 6:47 hanno chiesto il permesso di scendere a fare colazione. Il maschietto è stato l'unico che, ignorando gli irrequieti movimenti casalinghi, abbia continuato a dormire indisturbato.
Quindi ricapitolando, se sposti le lancette indietro di un'ora, se hai figli piccoli, non solo non hai un'ora in più di sonno, no!, hai un'ora in più da impiegare in qualche modo fino a che le lancette raggiungano un orario decente per scendere a fare colazione.
E quelle lancette ti fanno anche sentire in colpa, perché mentre sei a letto sperando che gli urletti provenienti dalla cameretta non superino i tuoi livelli domenicali di sopportazione, il tuo istinto di mamma casalinga comincia a attivarsi e passa in rassegna tutte le belle cose che potresti fare approfittando della prematura sveglia. Ci sarebbero la biancheria da finire di piegare o quelle due teglie di pizza che hai lasciato a bagno ieri sera, per esempio.
Ma tu resisti, resisti e fai finta anche di provare a chiudere gli occhi illudendoti di riuscire a riaddormentarti, per magia... finché allunghi la mano, trovi quella alleata di tuo marito, e dopo qualche bacio di consolazione, di comune accordo decidete di aver bisogno di un caffè, anzi due.

ps: abbiamo avuto una buona domenica, nonostante non ne abbia apprezzato la prima ora.
pps: perché, perché di domenica?

giovedì 27 ottobre 2016

L'autunno



Der Herbst lässt mein Blick steigen
zu den Bäumen, zum Himmel, und das Herz folgt ihm.
Der Herbst berichtet mir von Dir.
*Angela*

martedì 25 ottobre 2016

Dio ascolta e risponde

Mozart è di nuovo a casa, sano e salvo. 
Una gentile signora lo ha ritrovato a un paio di chilometri da casa e mi ha avvisata.
Siamo molto riconoscenti per tutto l'aiuto e l'affetto ricevuto da parenti, vicini di casa e amici.

Abbiamo cercato tanto e abbiamo soprattutto pregato. I bambini hanno pregato a colazione, a pranzo, a cena e prima di mettersi a dormire.

Quanto è grande la bellezza di ricevere risposte alle nostre preghiere! 
Piccole o grandi che siano, pronunciate da piccoli o grandi cuori. 
Una bellezza a cui abbiamo potuto assistere ancora una volta. 
Una bellezza che desidero i miei figli imparino ad apprezzare.
Una bellezza che consola, che dona pazienza.


Dico spesso che non so come potrei vivere senza di Dio.
Ho bisogno di Lui. 

Il mio rifugio, la mia giustizia, ogni giorno e in ogni situazione.



La canzone qui sopra è una delle mie preferite, e ispirata dal titolo ho creato mesi fa una semplice stampa che arreda il nostro salotto.
Spesso leggo quelle poche parole e rifletto su quanto siano vere. 



Stampa semplice - Lord I need You



lunedì 24 ottobre 2016

Sperando in un lieto fine...


Sabato mattina mi ha svegliata, voleva tante coccole perchè non ci vedevamo da tanti giorni. E poi si è addormentato comodo.
Sabato pomeriggio noi ci siamo messi le scarpe all'ingresso di casa, lui è uscito, noi siamo andati a fare la spesa. Si sarà allontanato troppo, gli sarà capitato qualcosa... so solo che ci manca troppo e preghiamo che possa tornare presto a casa.
Speriamo e piangiamo anche.
Mai avrei immaginato di potermi tanto affezionare, ma Mozart mi ha conquistata e ora mi manca. 
Ho scritto annunci, cerco nei quartieri vicini, continuo a guardare fuori dalle finestre, e più intensamente chiedo a Dio di riportarlo a casa.
Ecco il nostro nuovo lunedì, appena dopo le vacanze autunnali, tra zaini e merende, valigie ancora da disfare, aspirapolvere e sospiri.
Che sia una buona settimana.

venerdì 14 ottobre 2016

10 anni


10 anni, Iris ha compiuto ieri 10 anni.
Il nostro primo amore. La nostra prima figlia.


Ha desiderato un compleanno a tema donuts e son piovute ciambelle nella mia cucina. 
Per il pigiama party, per la festa in famiglia, per gli inviti e le decorazioni.
Ha sorriso tanto e mi ha abbracciata, ringraziando.
La sua gioia è un fremito d'amore per il mio cuore di mamma.


Perchè ci provo a renderla felice. Non riesco sempre, non devo neanche sempre. Per il suo bene, secondo la mia idea di bene.
E' che lei è la prima, provo tutto per la prima volta con lei.
A volte ci riusciamo alla grande, altre volte dobbiamo disfare tutto e ripartire insieme, io e lei. E sbagliando e vincendo lei diventa grande, io resto la sua mamma.


10 anni di ricordi e fotografie.
Mi sembra di avere la mia Iris da sempre con noi, e allo stesso tempo di averla partorita ieri.
Appena me l'hanno messa sul petto ci siamo guardate, aveva gli occhietti aperti, ho cominciato a chiamarla col suo nome e continuavo a ripetere che fosse bellissima.
La bambina più bella che avessi mai visto. E mi emoziona ancora pensare che sia nata dall'amore.


Le abbiamo regalato una giornata da figlia unica, che appena possibile trascorreremo in tre, io lei e il papà. Sta già pensando a cosa fare e cosa mangiare, e mentre esprime i suoi pensieri, sorride. E come dicevo la sua gioia è un brivido dolce nel mio cuore di mamma.

martedì 11 ottobre 2016

Pane buono e cielo blu

"Un chilo per favore!"

Mamma mi mandava a comprarlo dal panettiere che veniva col furgoncino sotto casa. 

Suonava il clacson poi tutti i citofoni del palazzo e distribuiva forme da 1, forme da 2 chili e se ne volevi solo mezzo tagliava una panetta a metà proprio lì nel bagagliaio che sapeva di farina e forno a legna. E ogni signora sceglieva la sua panetta, come se realmente una fosse più buona dell'altra.
A me bastava dire "ben cotta, ha detto mamma, grazie!"




Avevo la stessa età delle mie figlie. La maggiore, Iris, sta per compiere 10 anni, 10 anni fa stavo per diventare mamma. Il cielo era blu proprio come quello di questi giorni, facevo passeggiate e non vedevo l'ora di conoscere la mia bambina.
Abbiamo già festeggiato con le amichette di scuola, ah! il primo pigiama party non si scorda mai!... e son piovute ciambelle.
Segue festa in famiglia, certo. E ogni mattina, ogni sera a letto mi scorrono i ricordi, poi tiro fuori gli album, apro cartelle al pc, ogni compleanno è uno sguardo al passato e un passo verso un futuro che è già qui.



giovedì 6 ottobre 2016

Per tuo figlio... Für dein Kind...

 Per tuo figlio sei TU il miglior padre e la madre migliore, sia che ti senta tale oppure no. Non smettere di fare il tuo lavoro anche se hai l'impressione di aver fallito come padre o madre. I tuoi bambini hanno solo te. La famiglia non si sceglie. Famiglia si è.
VOI siete la squadra. (cit.)
 Für dein Kind bist Du der beste Vater und die beste Mutter, ob sich das nun momentan so anfühlt oder nicht. Künde deinen Job nicht auf, wenn du den Eindruck hast, als Vater oder Mutter versagt zu haben. Deine Kinder haben nur dich. Familie sucht man sich nicht aus. Familie ist man. IHR seid das Team. (Zitat)

lunedì 3 ottobre 2016

Charly, il capretto puzzolente

Lui è Charly, un capretto svizzero tedesco.
Charly è nato dalla penna e dalla matita di due papà: Roger Rhyner e Patrick Mettler.
Charly è un capretto che affronta avventure, scopre e curiosa, gira il mondo e impara nuove lingue.




Charly ha imparato anche l'italiano! E sono felicissima di aver collaborato con baeschlin.lesestoff.ch alla traduzione del primo della serie di libri a lui dedicati.
Charly e io ci siamo divertiti a trovare le parole giuste e le rime azzeccate che meglio esprimessero in italiano le sue avventure.




Charly vuole piacere alla capretta di cui è innamorato, Alina, e parte alla ricerca di un nuovo odore. Ne sentirà di meravigliosi e strani. Ma quale di questi piacerà di più alla sua amata?


Charly è speciale soprattutto perché i libri che raccontano le sue storie sono profumati. Basta infatti passare le dita sulle grandi immagini colorate o avvicinare direttamente il naso al libro per sentire l'odore distribuito su tutta la pagina. Una pagina sa di fragola, una di prato, una di capretto, un'altra ancora di miele e così via.



Per me, tradurre Charly in italiano è stato un divertimento, una sfida condita da dubbi e esaltazioni, un piccolo orgoglio.
Il libro del capretto puzzolente è sulla lista dei bestseller dei libri svizzeri per l'infanzia, un classico nelle stanze dei bambini svizzeri e chissà che non lo diventi anche in quelle dei bambini italiani!